41° PREMIO INTERNAZIONALE ALLA MIGLIORE SCENEGGIATURA “SERGIO AMIDEI”

IL PREMIO “SERGIO AMIDEI”

PORTA A GORIZIA DUE MAESTRI DEL CINEMA INTERNAZIONALE

PER UNO SPECIALE RADDOPPIO DEL PREMIO OPERA D’AUTORE

MICHEL HAZANAVICIUS E ASGHAR FARHĀDI

PROTAGONISTI DELLA 41° EDIZIONE, DAL 14 AL 20 LUGLIO 2022

 

Torna a Gorizia dal 14 al 20 luglio 2022 il Premio “Sergio Amidei” e lo fa con uno sguardo spiccatamente internazionale, a segnalare l’inizio del percorso che nei prossimi anni porterà (nel 2025) il binomio Nova Gorica / Gorizia a essere il centro di innumerevoli eventi legati al titolo di prima Capitale Europea della Cultura dalla peculiare natura trasfrontaliera.

Il Premio Amidei – tra i promotori della candidatura e organizzato anche quest’anno dall’Associazione culturale “Sergio Amidei”, dal Dams – Discipline dell’audiovisivo, dei media e dello spettacolo, Corso interateneo Università degli Studi di Udine e Trieste e dall’Associazione Palazzo del Cinema-Hiša Filma — testimonia questo impegno affiancando a proiezioni, eventi speciali, incontri dedicati all’analisi della scrittura per il cinema, un parterre di assoluto rilievo e sdoppiando, per la prima volta nella storia della manifestazione, il tradizionale Premio all’Opera d’Autore.

 

La 41esima edizione vedrà l’eclettico Michel Hazanavicius ricevere l’ambito riconoscimento, che nelle passate edizioni ha incoronato personalità come Bernard Tavernier, Patrice Leconte, Robert Guédiguian, Edgar Reitz, Ken Loach, Abbas Kiarostami, Alex de la Iglesia, Paul Schrader, Silvio Soldini, Carlo Verdone, Vittorio e Paolo Taviani, Ettore Scola e Franco Giraldi, Giuliano Montaldo, Otar Ioseliani, Fabio Carpi, Miklòs Jancsò, Mario Martone, Margarethe Von Trotta, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Pupi Avati e Miklós Jancso.

 

Ma il Premio all’Opera 2022 sarà per la prima volta duplice proprio per sottolineare l’eccezionalità di questa edizione, che vuole anche porsi come segnale di rilancio del mondo dei festival e delle sale dopo stagioni di grande difficoltà, e simbolicamente inaugurare il quadriennio che porterà a Gorizia 2025. Ecco allora che a lui si affianca il premio speciale che il Premio Amidei ha voluto conferire a un maestro indiscusso, a sua volta chiamato a Cannes in veste di giurato proprio per le sue capacità di regista e sceneggiatore: Asghar Farhādi.

 

Michel Hazanavicius è figura di riferimento per la cinefilia, che si nutre di stimoli dalla storia del cinema e con una cultura enciclopedica, che lo ha portato a cimentarsi con una varietà di generi e forme cinematografiche, persino un film muto realizzato nel terzo millennio, The Artist, che sbalordì e conquistò il pubblico e svariati premi, tra cui l’Oscar alla Miglior Regia.

Asghar Farhadi – a sua volta premiato dall’Academy – è un autore rigoroso, che fa della scrittura il perno delle sue opere, capace di dare immagini e voce a temi sociali di grande rilievo, trovando anche su questo fronte un’assonanza con il lavoro che il Premio porta avanti attraverso valori di apertura, condivisione, convivenza.

In quest’ottica, i due autori rappresentano alla perfezione le anime del Premio All’Opera e le sensibilità che da sempre muovono le scelte del Premio Amidei nella sua interezza: due iconiche personalità che con i relativi premi condensano i punti cardinali dell’identità di un progetto che si presenta al pubblico con una proposta mirata a restituire una panoramica esaustiva del mondo della scrittura per il cinema.

 

Sotto questi nomi tutelari, si susseguiranno le proiezioni dei film candidati al Premio Internazionale alla Miglior Sceneggiatura “Sergio Amidei”, selezionati dalla giuria – composta dai registi Marco Risi e Francesco Munzi, lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni, lo sceneggiatore Massimo Gaudioso, la sceneggiatrice Doriana Leondeff, l’attrice Giovanna Ralli (vincitrice del David di Donatello alla carriera nel 2022) e la produttrice Silvia D’Amico – tra i titoli europei usciti nelle sale durante la stagione cinematografica 2021-2022.

 

«Quest’anno la selezione si compone di 9 titoli invece degli abituali 7. Reduci da una pandemia, che aveva bloccato l’uscita di numerosi film, ci siamo trovati di fronte a una stagione estremamente ricca che ci ha indotto ad ampliare la rosa per non sacrificare opere meritevoli. I titoli scelti – che spaziano dal Friuli di Piccolo corpo alla Finlandia di Scompartimento n° 6, passando per la Londra di Il ritratto del Duca fino alla Spagna di Il capo perfetto – proprio per la loro diversità offrono una panoramica che tocca molti temi e apre diverse prospettive di approccio alla sceneggiatura». Spiega la giuria, che aggiunge: «Le tante anime rappresentate in questa selezione mostrano infatti i molteplici modi di declinare questo peculiare tipo di scrittura, offrendo una visuale sfaccettata su questo mondo e sugli aspetti di cui si compone. Questi film condividono però un tratto comune: diversi per genere e provenienza geografica, pongono tutti particolare attenzione e cura nei confronti dei personaggi, a cui – in vari modi – la scrittura ha saputo dar vita. Ne sono nate figure capaci di innescare un dialogo con lo spettatore e fare breccia nel suo cuore».

 

La scelta è dunque ricaduta su Ariaferma, sceneggiatura di: Leonardo Di Costanzo; Valia Santella; Bruno Oliviero; Scompartimento N.6, sceneggiatura di: Andris Feldmanis; Livia Ulman; Juho Kuosmanen; Illusioni perdute, sceneggiatura di: Jacques Fieschi, Xavier Giannoli; Il ritratto del duca, sceneggiatura di: Richard Bean, Clive Coleman; Qui rido io, sceneggiatura di: Mario Martone, Ippolita di Majo; Il capo perfetto, sceneggiatura di: Fernando León de Aranoa; Piccolo corpo, sceneggiatura di: Laura Samani; Marco Borromei; Elisa Dondi; I fratelli De Filippo, sceneggiatura di: Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi, Angelo Pasqualini; Marx può aspettare, sceneggiatura di: Marco Bellocchio. Una lista di titoli che hanno già raccolto premi in vari festival internazionali e che ora si contenderanno l’ambito riconoscimento goriziano.

 

Oltre alla competizione però, non mancheranno appuntamenti di riflessione e analisi, come quello con la sezione Pagine di cinema, votata a dare spazio alla ricerca e alla letteratura dedicata al cinema attraverso la presentazione di opere di recente pubblicazione.

 

Per il centenario della nascita, il Premio Amidei aggiunge un tassello al corale omaggio che in tutta Italia si sta dedicando a Pier Paolo Pasolini, ma con un approfondimento che resta saldamente ancorato alla sua natura. Verrà quindi proposta una retrospettiva costruita attraverso la lente del suo impegno come sceneggiatore, che ha anche il pregio di riportare al pubblico titoli poco visti e ancor meno visibili, come La donna del fiume di Mario Soldati (1954), Marisa la civetta di Mauro Bolognini (1957), La lunga notte del ‘43 di Florestano Vancini (1960), La commare secca di Bernardo Bertolucci (1962).

 

La carrellata di riconoscimenti comprende inoltre il Premio alla Cultura Cinematografica – conferito in passato a Vieri Razzini, Irene Bignardi, la trasmissione radiofonica di Rai Radio3 Hollywood Party, l’Associazione I ragazzi del Cinema America, l’Associazione 100autori, Paolo Mereghetti, Sergio Toffetti, Walter Veltroni e Piera Detassis – che quest’anno omaggia l’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), di cui ricorre il 70esimo anniversario (70 anni fa lo statuto fu firmato da Sergio Amidei insieme a grandi autori del neoralismo italiano).

Accanto al Premio si proporrà una tavola rotonda curata da Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’ANAC dal 2015, e una retrospettiva di film dei maggiori autori italiani firmatari dello Statuto, per creare un momento di confronto. A questi si aggiungerà un evento speciale con la proiezione del documentario L’onda lunga – Storia extra-ordinaria di un’associazione.

 

Il ricco programma, articolato nelle ormai classiche sezioni dedicate alla scrittura seriale, al cinema indipendente o rivolte ai più piccoli, si svelerà nella conferenza stampa del 4 luglio, si rimanda quindi per info e aggiornamenti al sito www.amidei.com.