Le Giornate del Premio: 19 luglio

E’ LA GIORNATA DEDICATA AL SECONDO PREMIO OSCAR PROTAGONISTA DELLA 41° EDIZIONE DELL’AMIDEI: ASGHAR FARHADI.

Tornano anche gli appuntamenti con la Scrittura seriale, il Pasolini sceneggiatore e lo sguardo sul futuro con i corti di Damsiana.

Martedì 19 luglio torna al Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura “Sergio Amidei” l’atteso appuntamento con la Scrittura seriale, che quest’anno riserva un sentito omaggio alla fotografa siciliana a cui la Rai ha dedicato la recente produzione di Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa di Roberto Andò, di cui verrà proiettata la prima puntata alle 10.30 al Kinemax.

Si continua con degli omaggi anche alle 14.00, quando torna la retrospettiva al Pasolini sceneggiatore con La lunga notte del ‘43 (IT 1960, v.o., 106’) di Florestano Vancini, tratto dalla raccolta Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani. Nel pomeriggio si terrà anche l’incontro con i corti di Damsiana, realizzati dagli studenti del CdL triennale DAMS – Discipline dell’audiovisivo, dei media e dello spettacolo in collaborazione con DSL – Digital Storytelling Lab dell’Università di Udine (16.30, Kinemax).

Ma l’attenzione è tutta per l’altro ospite di punta della 41° edizione: l’altro Premio Oscar (ma anche Palma d’Oro e Orso d’Argento), regista, sceneggiatore e produttore iraniano Asghar Fahradi. Si comincia con la proiezione di uno dei suoi capolavori più noti, Il cliente (Forushande, IR/FR 2016, alle 14.00 al Kinemax). Una storia di uomini e donne che sa essere universale (trionfando all’Academy come Miglior Film Straniero), capace di mostrare con chiarezza la caratteristica sottigliezza e capacità di analisi del regista, magistrale nel rappresentare i conflitti di classe, le regole e i limiti imposti dal Corano e dalle leggi non scritte che la comunità più conservatrice mette in atto. I suoi film sono racconti sociali che somigliano a thriller, affreschi minuziosi che vengono via via prosciugati dalla tensione di una scelta.

Alle 16.00 è la volta di About Elly (Darbareye Elly, IR 2009, v.o. sott. ing/ita., 119’), il film che lanciò la fama di Farhadi a livello internazionale e che affonda chirurgicamente lo sguardo su una borghesia iraniana intrisa di bugie e piccole grandi crudeltà. Alla fine della proiezione sarà possibile un primo incontro con il regista – in dialogo con Roy Menarini e Massimo Gaudioso–, che incontrerà nuovamente il pubblico alle 21.15 in piazza Vittoria, per ricevere lo speciale Premio all’Opera d’Autore voluto quest’anno come emblema del percorso che l’Associazione Sergio Amidei ha inaugurato in vista del 2025 verso la Capitale Europea della Cultura, che la vedrà protagonista al fianco di Nova Gorica. Seguirà un altro capolavoro dell’autore, Un eroe (Ghahreman, IR/FR 2021, vers. italiana, 123’), in cui Farhadi lavora ancora con acume, senza dividere in modo manicheo buoni e cattivi della società iraniana, consegnandoci un ritratto complesso e articolato della società iraniana.