Regia: Alina Marazzi; Sceneggiatura: Alina Marazzi; Montaggio: Italia Fraioli; Produzione: Venerdí Produzione Cinema e Bartlebyfilm in coproduzione con RTSI Televisione Svizzera con la partecipazione di Tele+; Distribuzione: Mikado Film; Origine: Italia, Svizzera 2002; Durata: 55’

Montaggio del suono: Benni Atria; Suono: Remo Ugolinelli, Alessandro Feletti

Premi: Torino Film Festival (2002): Miglior Documentario. Festival Internazionale del Film di Locarno (2002): Menzione Speciale della giuria. Festival dei Popoli di Firenze (2002): Menzione Speciale. Maremma Doc Festival Pitigliano (2003): Menzione Speciale. Duel Award (2003): Premio DUEL 2002. Rassegna del Documentario Premio Libero Bizzarri (2003): Premio Rivista del Cinematografo. Festival International de Documentàrios Tudo Verdade (2003): Menzione Speciale della giuria. Annual Newport International Film Festival Awards: Usa Caliborne Pell Award. Kalamata International Documentary Film Festival: Silver Stone Award.

Interpreti: Luisa Hoepli Marazzi (sé stessa), Alina Marazzi (sé stessa)

La regista cerca di ricostruire la vita e la personalità della madre, Luisa Hoepli Marazzi, morta suicida nel 1972, a soli trentatré anni, dopo aver convissuto lungamente con una profonda depressione che l’ha costretta in una casa di cura. Alina, che ha perso la madre all’età di sette anni, monta i filmini di famiglia, girati dal nonno, il libraio-editore milanese Ulrico Hoepli, insieme ai diari ritrovati e ai dischi preferiti dalla madre. È un viaggio nella memoria, nell’inquietudine e nel mal di vivere di una donna che sembrava aver tutto dalla vita.

 un'ora sola ti vorrei1 un'ora sola ti vorrei2