PREMIO ALL'OPERA D'AUTORE: MARIO MARTONE

Premio all’opera d’autore
IL GIOVANE FAVOLOSO
(IT 2014, v.o., 143’)
Sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita Di Majo
Regia: Mario Martone

Giacomo Leopardi cresce circondato da cultura e letterati fin dalla tenera età. I rapporti non sempre sereni con i genitori segnano una personalità vessata da una salute cagionevole e dalle malignità di chi circonda il giovane poeta. Sullo sfondo di un percorso di vita che attraversa tutta l’Italia, cresce così la sua ispirazione poetica e lo sguardo cinico, arguto e inedito che ha sul mondo e sulla vita. Il tutto va a temprare il carattere di Leopardi, rendendolo per molti versi uno scrittore unico, dal talento irripetibile.

Premio all’opera d’autore
L’ODORE DEL SANGUE
(IT 2004, v.o., 100’)
Sceneggiatura e regia: Mario Martone

Carlo e Silvia sono una coppia borghese sposata da più di vent’anni, tra loro però vige una regola: “niente esclusive”. Lui infatti passa quasi tutto il suo tempo nella campagna romana insieme alla giovane Lù, continuando a mantenere un sincero e affezionato rapporto con la moglie che chiama puntualmente tutte le mattine. È proprio durante una di queste telefonate che scopre che Silvia ha un giovane corteggiatore. Si accorge subito che qualcosa in lei è cambiato e, ossessionato dalla gelosia, comincia a farle domande sempre più insistenti sui loro incontri, senza trovare pace.

Premio all’opera d’autore
ANTONIO MASTRONUNZIO PITTORE SANNITA
(IT 1994, v.o., 15’)
Sceneggiatura e regia: Mario Martone

Antonio Mastronunzio, multiforme artista campano, riceve la visita di un collezionista che si è innamorato di un suo quadro esposto a casa di un amico e desidera acquistarne uno per sé. Non avendone uno uguale, Antonio decide di provare a ripetere l’opera.

A seguire

LA TERRA TREMA
(IT 1998, v.o., 50’)
Sceneggiatura e regia: Mario Martone, Jacopo Quadri

“Alfabeto italiano” è stata una serie prodotta dalla RAI e andata in onda nel 1998 per rileggere la storia italiana grazie alle immagini d’archivio della Cineteca della RAI e attraverso gli occhi di ventun registi italiani. Mario Martone e Jacopo Quadri lavorarono insieme ad un progetto sui grandi terremoti italiani, quelli che la televisione rese celebri: Gibellina, Gemona del Friuli e l’Irpinia. Sfruttarono a pieno l’archivio per ricostruire tutte le fasi, qui raccontate, dalle prime scosse al ritorno dei telecronisti dieci anni più tardi.

A seguire

PASTORALE CILENTANA
(IT 2015, v.o., 19’)
Sceneggiatura: Ippolita Di Majo
Regia: Mario Martone

Il lento scorrere della vita di una famiglia di contadini nel Cilento della metà del XIV secolo. Il piccolo Nino, portando le capre al pascolo, può godere dello spettacolo che gli offre una natura incontaminata: ogni scoperta è come un viaggio verso una nuova consapevolezza.

Premio all’opera d’autore
MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO
(IT 1992, v.o., 108’)
Sceneggiatura: Mario Martone, Fabrizia Ramondino
Regia: Mario Martone

Napoli, maggio 1959. Gli ultimi giorni di vita del matematico Renato Caccioppoli di cui seguiamo le vicende all’università, tra i compagni del Pci, nei rapporti con il fratello Luigi e nel vano tentativo della moglie Anna di riavvicinarsi a lui. Una settimana, lunghi giorni che si sovrappongono alla disperata ricerca di una fuga da un mondo ormai estraneo; un dramma che inizia nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Roma, in cui il professore viene trovato dalla polizia ubriaco, e termina con il suo suicidio nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1959.

Premio all’opera d’autore
TEATRO DI GUERRA
(IT 1998, v.o., 112’)
Sceneggiatura e regia: Mario Martone

Leo è un giovane attore e regista teatrale, che sta mettendo in scena uno spettacolo tratto dalla tragedia di Eschilo I sette contro Tebe. Insieme alla sua compagnia lavora assiduamente in un teatro malandato, perso nei vicoli dei quartieri spagnoli, senza fondi, senza tutela, ma con un impegno e una passione che non viene mai meno. Il loro obiettivo è saldo: portare lo spettacolo a Sarajevo, assediata dalla guerra.

Premio all’opera d’autore
NOI CREDEVAMO
(IT 2010, v.o., 205’)
Sceneggiatura: Mario Martone, Giancarlo De Cataldo
Regia: MarioMartone

Tre ragazzi del Cilento, dopo aver assistito alle feroci repressioni borboniche del 1828, decidono di aderire al movimento di Giuseppe Mazzini. Sullo sfondo delle loro vicende vengono ripercorse alcune tappe di quel lungo processo (1828-1862) che ha portato all’Unità d’Italia. Il popolano Salvatore, impegnato a Torino, dopo le sconfitte delle prime insurrezioni tornerà nella sua terra, verrà accusato di tradimento e ucciso; l’aristocratico Angelo si allontanerà dalle idee mazziniane e troverà la morte sulla ghigliottina; il possidente Domenico raggiungerà Garibaldi, impegnato nella liberazione di Roma.

Premio all’opera d’autore
LA SALITA
(IT 1997, v.o., 25’)
Sceneggiatura: Mario Martone, Fabrizia Ramondino
Regia: Mario Martone

Antonio, sindaco di Napoli, sta salendo il ripido crinale del Vesuvio. Durante questa sua salita incontra diversi personaggi, simboli di un mondo che sta cambiando. Con loro dialoga e si confronta, analizzando società, politica e il proprio passato.

A seguire

L’AMORE MOLESTO
(IT 1995, v.o., 104’)
Sceneggiatura: Mario Martone, Elena Ferrante
Regia: Mario Martone

Delia, un’artista single di origini napoletane da anni residente a Bologna, ritorna nella sua città natale per partecipare ai funerali della madre Amalia, deceduta per annegamento. L’ipotesi più accreditata è che la donna abbia volontariamente posto fine alla sua esistenza; ma Delia, conoscendo il carattere allegro e positivo della madre, non accetta questa idea. Decide così di indagare per proprio conto sugli ultimi anni della donna. Il suo addentrarsi nella vita intima di Amalia la porta a dover fare i conti con il passato, a rileggerlo e a riconsiderarlo.